Per quanto riguarda il settore del gioco d’azzardo in Campania, la presentazione non è di certo tra le più rosee, in quanto tanti sono i giovani scommettitori, le slot machine e, soprattutto, le infiltrazioni di stile mafioso.
Il gioco d’azzardo vede la Campania come la prima regione per numero di giocatori e giovani coinvolti, ma anche il posto dove la mafia cerca di ridare vigore al gioco illegale.
La provincia di Napoli è al terzo posto della classifica nazionale per numero di slot machine presenti sul territorio ed è preceduta solo da Roma e Milano che tra l’altro contano un maggiore bacino di utenza.
Agli ultimi posti della classifica per numero di slot si trovano, invece, Enna, Olgiastra e Pesaro con numeri notevolmente inferiori.
I campani sono coloro che giocano di più e, quindi, se la regione occupa il terzo posto per numero di slot machine, è prima per percentuale di giocatori con un bel 18% superiore alla media nazionale. Gran parte del merito va alle slot machine che affascinano tantissimo i giocatori che giocano immediatamente e velocemente il proprio denaro.
Il dato che meraviglia è il numero di giovani ragazzi campani che sono attivissimi nel settore del gambling. Infatti, la percentuale di giovani studenti giocatori è di ben il 57,8 % e, purtroppo, molti di loro non sono nemmeno maggiorenni al contrario da quanto è stabilito dalle norme AAMS.
La presenza di questo grande numero di giovani giocatori di slot in Campania è contrastante con i dati del resto del sud, dove sono gli over 40 quelli più predisposti al gioco d’azzardo.
Certo, i casinò online con le slot machine online, applicazioni per smartphone e l’avvento tecnologico in genere ha favorito la diffusione del gioco tra i giovani, ma rimangono forti anche altre categorie di giocatori.
Ad ogni modo, il vero problema della Campania è nel gioco illegale, visto che sono tanti i clan mafiosi che gestiscono il mercato delle slot machine bar non controllate dal monopolio di Stato in modo da poterle truccare ed avere maggiori incassi per i gestori dei mini casinò ed, ovviamente, per i clan mafiosi stessi.